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Ecco il testo della lettera consegnata il 3 Novembre al Ministro dei Trasporti, On. Graziano Delrio dalle associazioni di categoria e dalle imprese ferroviarie ANITA, ASSOFERR, ASSOLOGISTICA, ASSTRA, CONFETRA, CONFTRASPORTO, FERCARGO, SOS LOG e TRENITALIA.

Egr. On.le Ministro,

le scriventi Associazioni desiderano portare collegialmente alla Sua attenzione il tema del trasporto ferroviario merci nel nostro Paese, che, come noto, continua a costituire una rilevante criticità nel più ampio contesto della complessiva filiera logistica. Questo in totale contrasto con gli indubbi e comprovati attributi di sostenibilità che invece tale modalità incorpora (rispetto a tutte le altre). Appare dunque sempre più urgente e necessario per l’Italia, affrontare e risolvere tale criticità, cogliendone invece tutte le opportunità fornite dai nuovi scenari prospettici. Occorre infatti tenere presente che il trasporto ferroviario oggi rappresenta l’unico strumento in grado di consentire l’estensione dell’area di influenza logistica dell’Italia oltralpe, avvantaggiandosi sia della prossima messa in esercizio di nuove infrastrutture ai valichi (Gottardo) sia più in generale della nuova centralità che il Mediterraneo e quindi la nostra penisola stanno assumendo per i traffici marittimi globali, fattori che possono rendere sempre più competitiva l’opzione Sud rispetto ad una logistica europea oggi concentrata quasi esclusivamente sui porti Nord Europei.

L’andamento del cargo ferroviario è risultato sempre nel tempo meno consistente e più soggetto alle negatività congiunturali rispetto alle altre modalità di trasporto, a conferma che il problema non è dipendente dall’andamento del Mercato, ma derivante dalla specifica sofferenza del trasporto merci ferroviario che sconta in termini di competitività un limitato interesse politico e sociale che ha comportato di fatto lo stabilizzarsi di un contesto in cui il trasporto merci per ferrovia è stato sempre più relegato ai margini del recinto virtuoso della logistica (allegato grafico 1 – andamento diverse modalità di trasporto) . Come conseguenza inevitabile il nostro Paese sconta una maggiore emissione di gas inquinanti per tonnellata trasportata (stimati in 472 g per tonnellata nella modalità tutto strada contro i 176 g per tonnellata trasportata via ferrovia elettrificata) che equivale ad un maggiore contributo di spesa alla bilancia energetica italiana per il trasporto delle merci in importazione ed esportazione.

Analizzando l’andamento degli interventi di regolazione/sostegno negli anni scorsi, emerge che la situazione si è ulteriormente aggravata quando sono cessati i contributi al trasporto combinato. Da ciò emerge chiaramente che il miglioramento di questo contesto richiede uno sforzo eccezionale di tutti gli attori, guidato dalla indispensabile regia unitaria del Suo Ministero.

Le scriventi Associazioni si rendono disponibili per individuare le necessarie azioni di sistema, sia normative che di regolazione, compatibili con il noto contesto della spesa pubblica. Sarebbe auspicabile una sorta di piano “l’Italia prende il Treno” che le scriventi associazioni sono disponibili ad avviare coinvolgendo il più alto numero possibile di stakeholder, offrendo al Ministro delle Infrastrutture il ruolo di facilitatore e ascolto per poter incorporare le azioni necessarie e possibili per il rilancio della ferrovia. Tali azioni, interessano molti segmenti della filiera logistica e non specificamente solo la trazione ferroviaria. In particolare è coinvolto il materiale rotabile (es. manutenzione e riqualificazione carri), il trasporto su gomma (es. rinnovo del parco mezzi, in particolare di quelli intermodali), i terminal portuali e terrestri (es. ottimizzazione dell’attività di manovra) e infine le attività doganali.

Le segnaliamo tuttavia un’urgenza, che non ha l’obiettivo di risolvere la situazione della catena logistica, ma quello di invertire da subito la tendenza negativa del cargo ferroviario, per ritornare progressivamente a traguardare i volumi di produzione di 5 anni fa arrestando urgentemente l’attuale trend.

Questo Governo, lo scorso Dicembre 2014 con l’approvazione della Legge di Stabilità 2015, ha ridotto la spesa dell’anno precedente per il servizio universale del trasporto ferroviario merci da 128 mil. € a 100 mil. €., rendendo però l’importo annuale accessibile a tutte le imprese ferroviarie merci tramite uno sconto pedaggio applicabile per il triennio 2015-16-17. La formulazione della norma attuale, prevista nel comma 294 dell’art. 1 della Legge citata, consente l’utilizzo di soli 40 mil.€, lasciando inutilizzati 60 mil.€.

Le chiediamo quindi di ripristinare con la prossima Legge di Stabilità 2016, la formulazione originariamente proposta dal Suo Ministero, che prevedeva lo sconto totale del pedaggio per i traffici ferroviari prodotti nel Sud Italia ed uno sconto ulteriore legato alle esternalità evitate per i traffici sull’intero territorio nazionale.

Si segnala che questo provvedimento non comporta nessuna ulteriore spesa rispetto alle previsioni del triennio economico, ma che lo stesso è condizione necessaria (ancorché non sufficiente) per il rilancio del trasporto merci ferroviario: diversamente la capacità di presa del Mercato continuerà a diminuire, sino alla ineluttabile scomparsa di tale modalità di trasporto. Ciò in totale antitesi con quanto avviene in altri paesi europei, il cui assetto logistico non possiamo certo ignorare.

 

Nel ringraziarLa per l’attenzione si inviano i migliori saluti.

Roma, 03 Novembre 2015

 

 

ANITA ASSOFERR

ASSOLOGISTICA

ASSTRA

CONFETRA

CONFTRASPORTO

FERCARGO

SOS LOG

TRENITALIA