di Nicola Capuzzo

 

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Il gruppo Contship Italia ha recentemente inaugurato a Melzo, a est di Milano, l’ampliamento del suo centro logistico e terminal intermodale ribattezzato Milano Rail Hub. Un investimento complessivo da circa 30 milioni di euro che ha permesso di ottenere un incremento delle aree operative pari a 100.000 mq (che vanno a sommarsi ai precedenti 160.000 mq) e l’allungamento di quattro binari interni fino a 750 metri di lunghezza cadauno, così come richiesto dallo standard dei treni internazionali.

All’interno di un progetto così importante e ambizioso (ci sono voluti 10 anni per passare dalla progettazione finale alla conclusione dei lavori), Contship Italia ha voluto dare dimostrazione di cosa possa significare in concreto il concetto di “logistica sostenibile”.

 

A spiegarlo è Daniele Testi, direttore marketing di Contship Italia, nonché presidente di SOS Log, l’associazione italiana per la logistica sostenibile nata nel 2005 con l’obiettivo di raccogliere e diffondere la conoscenza delle migliori iniziative relative alla sostenibilità.

In tempi recenti uno degli esempi più significativi di logistica sostenibile è stato proprio l’ampliamento del vostro terminal intermodale Milano Rail Hub. Può spiegare in concreta cosa avete in previsione di realizzare?

L’attenzione di Contship Italia alla sostenibilità ambientale arriva da lontano ed è confermata anche nei lavori di ampliamento del terminal di Melzo con lo sviluppo di 40.000 mq di alberi ad alto fusto, la realizzazione di oltre 3 km di piste ciclabili e l’installazione di 1.000 metri di pannelli fotovoltaici per un investimento complessivo che supera i 2,2 milioni di euro. Si parla di un effetto proiettato sull’anno di 1,5 milioni di tonnellate di CO2 risparmiata.

Quanto è difficile far comprendere anche il ritorno economico degli investimenti in sostenibilità ambientale?

Il tema della CO2 è spesso di difficile comprensione in termini di impatto sui conti aziendali ma se si affronta il fattore emissione come conseguenza di un consumo energetico allora è possibile valutarne l’impatto sul sistema dei trasporti. Un anno fa abbiamo fatto un calcolo prendendo a riferimento la distanza media dei principali gateway italiani dai mercati finali, pari a 215 km, paragonando il costo energetico di un camion che trasporta 20 tonnellate con un treno che trasporta 40 unità da 20 tonnellate. Sulla base di queste ipotesi abbiamo stimato un risparmio pari a 2,9 euro per tonnellata.

Se dovesse dare una definizione di logistica sostenibile?

Per Logistica Sostenibile intendiamo una logistica che mira a offrire le condizioni di servizio ed economiche richieste dal mercato, ricercando al contempo tutte le soluzioni in grado di impattare positivamente sull’ambiente e la mobilità di merci e persone. La logistica sostenibile affronta il tema dell’innovazione dei processi connessi con il trasporto, la consegna e il riciclaggio dei prodotti e delle merci. La logistica sostenibile vuole, in definitiva, promuovere una catena dei trasporti e della distribuzione più efficiente e nello stesso tempo più rispettosa della qualità della vita.

Come nasce l’idea di fondare un’associazione di categoria dedicata alla logistica sostenibile?

SOS Log nasce per volontà di un gruppo di manager, professionisti e imprenditori che nel marzo 2005 hanno deciso, supportati da alcune primarie aziende italiane e internazionali, di dare spazio e visibilità a un tema di grandissima attualità internazionale di cui allora pochi o nessuno parlavano in Italia. I cittadini, soprattutto nei Paesi avanzati, sopportano infatti sempre meno i disagi di traffico e di ambiente connessi con la consegna delle merci, e le aziende dovrebbero vedere la sostenibilità come un’opportunità di innovazione e sviluppo del business. L’obiettivo di base è contribuire e supportare i nostri associati nel loro percorso di costruzione di una Supply Chain “lunga”, che comprenda cioè, anche le compatibilità ambientali e i problemi di mobilità, per una più completa ed efficace catena del valore. Siamo animati da una profonda convinzione: nella maggioranza dei casi inquinare costa e la ricerca della soluzione più economica per un processo di logistica e supply chain non è affatto conflittuale con la ricerca della soluzione più corretta sotto il profilo ambientale.

Quali sono gli obiettivi futuri e i progetti in cantiere di SOS Log?

Come associazione abbiamo da poco terminato un’indagine insieme a KPMG e Assologistica e abbiamo in cantiere diverse collaborazioni con altri partner, tra cui l’Università Bicocca di Milano, con la quale abbiamo firmato una convenzione per lo sviluppo di un’altra indagine, a mio parere molto innovativa, che ha come obiettivo principale quello di comprendere i fattori in grado di “radicare” la sostenibilità ambientale all’interno della cultura organizzativa, fornendo allo stesso tempo indicazioni operative (best practice) per le aziende che si avvicinano al tema della sostenibilità in generale e/o attraverso le certificazioni ambientali. L’associazione ha deciso inoltre di entrare a far parte di Assologistica, al fine di sviluppare tutte le possibili sinergie, anziché proporre modelli associativi concorrenti di cui ritengo non ci sia proprio bisogno. Infine, stiamo aprendo il fronte internazionale, avviando collaborazioni con manager e professionisti italiani che risiedono all’estero e ricoprono ruoli di responsabilità nelle funzioni supply chain di grandi gruppi internazionali.

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