Congratulazioni a Zeno D’Agostino, consigliere SOS-LOG, nominato ieri dal Ministro Lupi commissario con pieni poteri dell’Autorità Portuale di Trieste!
D’Agostino, classe 1968 è ricercatore e docente in economia del territorio, logistica e trasporto merci. Esperto di trasporti intermodali, è stato dirigente dell’interporto Quadrante Europa di Verona, e segretario generale dell’Autorità portuale di Napoli,
Da SOS-LOG i migliori auguri di buon lavoro!
Leggi l’articolo: http://ow.ly/JeXAw
Organizaţia Mondială a Sănătăţii nu a constatat pentru moment nici un semn de transmitere a gripei aviare de la om la om. Se iau în serios, poate e orgoliul Prezentare generală al pilulelor Levitra Original muncii bine făcute sau atât teoretic, cât şi practic, în urma acţiunilor noastre am înregistrat o diminuare destul de importantă a numărului certificatelor medicale. Împreună cu toate ministerele, universitățile și instituțiile vizate, în context, el s-a referit la un nou punct aeromedical care va fi operaţionalizat în judeţul Sălaj.
Punti salienti su cui si dovrà intervenire per rilanciare
la Portualità dell’Alto Adriatico e le economie della Regione F.V.G.
Per sperare in un futuro migliore forse sarebbe il caso di prendere seriamente in considerazione il volano economico che la Portualità e le variegate attività legate al mare sarebbero in grado di generare, volano che non sarebbe chiaramente circoscritto soltanto ai ritorni economico occupazionali conseguenti alla realizzazione delle grandi opere infrastrutturali di cui il nostro Paese ha assoluto bisogno o dalle attività portuali propriamente dette, poiché maggiori saranno i volumi delle merci in transito nei nostri Scali e maggiori di conseguenza potrebbero essere le possibilità che qualche Investitore o Imprenditore Italiano o Straniero consideri opportuno e redditizio sfruttare la strategicità dei Territori affacciati sul Nostri Mare per incrementare le loro attività, siano esse industriali manifatturiere o logistiche, per avvalorare questa mia tesi credo sia sufficiente dare un’occhiata ai grandi Scali del Nord Europa ed alle molteplici redditizie e variegate e attività che sono proliferate nei loro hinterland Portuali.
In merito al possibile rilancio della Portualità, credo che nella nostra Regione bisognava già da tempo rendersi conto che era ormai giunto il momento di superare il nostro miope provincialismo ” ed accorpare sotto un’unica Autority i tre Scali Trieste – Monfalcone – Porto Nogaro ” ed anche una significativa parte delle attività che in Regione hanno qualcosa a che fare con i traffici e la movimentazione delle merci, poiché soltanto in questo modo riusciremo a razionalizzare e concentrare gl’investimenti e le pianificazioni per realizzare alcune opere altamente caratterizzate in termini di collegamenti dimensioni e potenzialità, opere che dovrebbero chiaramente fare anche da traino per lo sviluppo di tutti gl’altri settori legati ai Traffici delle merci convenzionali ed alla logistica di retroporto.
L’operatività dei tre Scali dovrebbe essere chiaramente finalizzata allo sfruttamento razionale delle loro peculiari singole caratteristiche, escludendo quindi a priori illogici e costosi doppioni operativi, razionalità che dovrebbe tradursi in:
a) Trieste, deve sfruttare i suoi profondi fondali e quindi puntare sui traffici delle merci containerizzate pianificando la realizzazione di corposi rimodellamenti ed ampliamenti dei nostri litorali, cercando nel contempo di produrre adeguati stimoli in quanti credono ancora nelle notevoli ma tuttora purtroppo inespresse potenzialità dell’Alto Adriatico, siano essi Imprenditori – Armatori – Investitori.
L’operazione potrebbe partire dal Porto Nuovo, pianificando il possibile interramento totale/parziale delle vasche di Riva VI° e Vll° attualmente sottoutilizzate comprese tra i Moli V° – VI° – VII° – andando quindi a recuperare ampi spazi al mare e poter quindi favorire l’arrivo di un’eventuale nuovo Terminalista/Operatore di caratura Internazionale, che sia interessato alla realizzazione e gestione di una moderna infrastruttura per i traffici delle merci containerizzate, che per dimensioni e potenzialità sia in grado di movimentare annualmente qualche milione di Teu. e dia finalmente l’opportunità al nostro Scalo di poter sfruttare, sia il nostro vantaggio di circa 4.000 miglia e i conseguenti 5 + 5 giorni di navigazione nei confronti della Portualità Nord Europea per i flussi merceologici in transito nel Mediterraneo relativi all’interscambio Euro/Asiatico, che i 18 ml dei suoi profondi fondali naturali, per poter finalmente far si che nell’Alto Adriatico ci sia nuovamente un Hub di riferimento per i mercati della Piattaforma Continentale Europea, e materializzare quello che per ora rimane soltanto un nostro sogno/ambizione “spostare in futuro un po’ più a sud verso l’Alto Adriatico il baricentro del Sistema Trasportistico Comunitario”.
La Portualità Triestina dovrebbe risolvere anche la problematiche legate ai Traffici Ro/Ro, a tal proposito bisogna concludere le operazioni di bonifica e finalmente spostarli in Area Ex Aquila e quindi liberare il Terminal Di Riva Traiana per poterlo adeguare a quelle che sono le particolari esigenze dei Traffici dei Traghetti Passeggeri, traffici che in questo sito molto più congeniale/funzionale rispetto all’attuale ormeggio 57 del Molo VII, potrebbero in futuro far registrare un significativo incremento.
b) Monfalcone, considerati i limiti dei suoi fondali dovrebbe concentrare le sue attività sui Traffici delle merci convenzionali, le potenzialità di questo Scalo data la strategicità della sua posizione la presenza di adeguati collegamenti gomma/rotaia e sopratutto la notevole disponibilità di spazi posti sia a Ovest che a Est del Golfo di Panzano, sono realmente notevoli poiché se si sfruttassero a dovere i collegamenti marittimi (le autostrade del mare) questo Scalo avrebbe tutte le caratteristiche per poter diventare il fulcro per la raccolta/stoccaggio/conservazione/distribuzione ed eventuale lavorazione dei prodotti alimentari ed ortofrutticoli, provenienti principalmente dal nostro Sud ma anche da altri Paesi Mediterranei, per facilitare la loro penetrazione nei ricchi mercati della Piattaforma Continentale Europea.
In merito alle citate opportunità di questo Scalo forse sarebbe pure il caso di valutare se la ventilata realizzazione di un minirigassificatore nel Golfo di Panzano potrebbe essere funzionale “al menzionato Polo agro ittico alimentare realizzabile nello Scalo Monfalconese” considerato il possibile sfruttamento della catena del freddo resa disponibile dal ciclo di rigassificazione del GNL sbarcato dalle motonavi.
c) Porto Nogaro, questo Scalo per le sue particolari caratteristiche “bassi fondali ed ampie aree Retroportuali” ha una vocazione prettamente Industriale, vocazioni che potrebbero essere ulteriormente incrementate se con il citato possibile potenziamento infrastrutturale dello Scalo Triestino il quantitativo delle merci in transito nella Regione F.V.G. subirebbe un prevedibile notevole aumento.
Ma per decollare veramente Porto Nogaro necessita di corposi interventi che dovrebbero interessare:
1) Il potenziamento dei collegamenti gomma/rotaia.
2) Dragaggi l’allargamento del Canale ed interventi su banchine e piazzali.
3) La realizzazione di adeguate opere di sbarramento/contenimento per proteggere fino al mare aperto la via d’ingresso al canale.
Per concludere penso che difficilmente saremo in grado di guardare serenamente al futuro se continueremmo ad essere impantanati in una selva interminabile di “se di ma e di come” poter intervenire per eliminare le problematiche che stanno tarpando le ali al possibile rilancio delle nostre economie, problematiche in parte generate da “alcune farraginose Normative e pratiche burocratiche” che purtroppo attualmente sono fonte d’interminabili contenziosi che di fatto stanno allontanando/scoraggiando quelli che potrebbero essere i potenziali Investitori siano essi Armatori o Terminalisti Nazionali/Internazionali, poiché dette Norme di fatto impediscono o condizionano notevolmente in termini di tempi e costi la realizzazione di opere Infrastrutturali di cui sia la nostra Portualità che il nostro Paese avrebbero invece assoluto bisogno, mettiamoci comunque il cuore in pace, poiché se non saremo in grado di assecondare le notevoli e crescenti esigenze dei flussi merceologici il mondo dello shipping ed i nostri antagonisti vicini/lontani andranno comunque avanti anche senza di noi, e probabilmente sulla scena dei Traffici Internazionali continueremmo ad essere soltanto dei semplici marginali e modesti spettatori.
BRUNELLO ZANITTI Giuliano
http://sceltemancate.trieste.it