Sono stati presentati da Alessandro Trojan (Partner KPMG) durante la riunione della prima commissione sulla sostenibilità logistica di Assologistica, i risultati dell’indagine effettuata lo scorso 14 Novembre. Il report completo è disponibile qui di seguito: ASSOLOGISTICA_CSR REPORT_Final.
Si invita tutti i lettori a lasciare i propri commenti o inviare eventuali richieste di approfondimento.
Ho assistito alla presentazione. Ho fatto qualche considerazione che vorrei condividere:
1. CSR, corporate social responsibility: il mercato chiede alle aziende il bilancio socio-ambientale, le aziende dichiarano di farlo e di essere pro-attive sul tema attraverso la pubblicazioni di “politiche” e di un rapporto annuale, MA SOLO il 7%, delle aziende che lo dichiara, ha creato una struttura, una funzione che che se ne occupi a tempo pieno e con azioni concrete ! Questa è una grande contraddizione e la credibilità delle affermazioni scende.
2. AZIONI CONCRETE: quando si chiede alle imprese che cosa hanno fatto per realizzare la “social responsibility” vengono alla luce azioni consolidate da decenni e che riguardano aree diverse, sulle quali esistono precise leggi da rispettare; quindi c’è una scaltrezza…mettere nel conto azioni che si sarebbero dovute fare comunque !!! Un esempio eclatante è il 64% di azioni fatte per ….TUTELARE LA SALUTE DEI LAVORATORI; benissimo, ma perché attribuirle al CSR? Le azioni sulla Supply chain pesano solo per il 10%
3. OSTACOLI: il principale ostacolo è la mancanza di risorse economiche (35% di risposte); ma oramai tutti sanno che gli investimenti sulla sostenibilità pagano e pagano molto bene; ad esempio il miglior investimento, con percentuali di rendimento altissimo, è quello in energie rinnovabili; questa risposta è un alibi; dobbiamo agire sulla cultura del management e su quella dei CEO.